Piano Sperimentale

Tre blocchi sperimentali

Il percorso di studio si realizza orientando l’attenzione verso tre blocchi sperimentali nei quali saranno analizzate specificità diverse ma interagenti tra loro nel panorama di ricerca di metodi colturali destinati a valorizzare, nel contempo, qualità del prodotto, salvaguardia ambientale, sostenibilità e redditività aziendale.

Il primo aspetto riguarda la complessità della dinamica di popolazione nell’insieme della biodiversità che deriva dall’adozione di determinate essenze nelle semine polifunzionali destinate eventualmente anche al sovescio.

Si tiene conto fondamentalmente delle recenti dimostrazioni che la qualità delle uve sia anche connessa alle condizioni di biodiversità in vigna. La scelta delle specie da osservare si basa anche su alcune prime intuizioni derivate da osservazioni precedenti in merito al loro valore agronomico, all’azione sui suoli, all’appetibilitá generata verso gruppi sistematici utili, dannosi o indifferenti.

Cinque specie saranno messe in confronto tra loro e verso un inerbimento spontaneo in un complesso piano sperimentale a blocchi randomizzati realizzato in una sola azienda franciacortina su ampia superficie. Sei tesi con 4 ripetizioni verranno riproposte per tre anni consecutivi sulle stesse parcelle. Qui verranno osservate le forme di vita epigee, la presenza di vettori per i micoplasmi, la sintomatologia e la presenza biologica di queste forme patogene, sia sulle essenze al suolo che sulla vite. Lo specifico obiettivo è quello di guidare la scelta più opportuna delle essenze, in purezza o miscuglio, calibrandola secondo diverse condizioni ed obiettivi da commisurare allo specifico caso. I rilievi saranno cadenzati in 4 diverse epoche per ognuno dei tre anni di indagine.

Un secondo tema di studio, che estende questa prima visione allargando l’obiettivo alle scelte colturali nella gestione del suolo, verrà affrontato in 11 diversi siti appartenenti alle aree viticole lombarde di Franciacorta e Oltrepò Pavese. In ogni situazione esplorata, scelta una vigna omogenea e rappresentativa, verranno disposte tre tesi con tre ripetizioni a confronto. Una di queste sarà seminata con essenze miste che si riconducano anche alle valutazioni specifiche del primo settore d’indagine qui descritto, le altre due corrisponderanno all’inerbimento spontaneo e alla lavorazione con dotazione organica esogena. L’obiettivo, in questo caso, é dare conferme documentate, e distinte per diverse tipologie di suolo e contesto climatico, su quali siano gli effetti del piano di lavoro da diversi punti di vista e secondo parametri interagenti tra loro: evoluzione della sostanza organica al suolo, qualità della biodiversità nel terreno, qualità del prodotto, uve e vino. Le determinazioni analitiche deriveranno da campioni fatti in origine ed alla fine della prova. Microvinificazioni e degustazioni sono programmate in fase conclusiva.

Naturalmente, per quanto concerne poi l’adozione delle essenze, nel caso di futuri interventi colturali orientati alle semine, i risultati del primo ambito di indagine saranno di supporto integrativo alla scelta nel merito.

Per supportare invece i casi in cui le aziende, anche sulla base di queste indagini, si orientassero alla dotazione in biomasse esogene, è stato programmato il terzo ambito di studio coinvolgendo 8 diversi siti, sempre nelle due aree viticole ed alcuni dei quali parte di una struttura cooperativa, nei quali 4 tesi con tre ripetizioni saranno destinate a valutare l’effetto di tre diverse matrici, tra le forme disponibili sul mercato, in confronto, anche qui, con l’inerbimento spontaneo. Le osservazioni e la periodicità ricalcheranno quanto definito per il test sui metodi colturali. Tutti i dati verranno analizzati con tecniche complesse ed evolute al fine di determinare significatività, ruolo ed interazione tra tutti i fattori in gioco.