Gruppo di lavoro

Progetto F.A.Re.Su.BIO

Il progetto F.A.Re.Su.Bio coinvolge diverse competenze e diversi gruppi di ricerca.

L’ufficio tecnico del Consorzio per la Tutela del Franciacorta, guidato inizialmente dalla dott.ssa Monica Faccincani e successivamente dal dott. Flavio Serina copre il ruolo di capofila, gestisce i rapporti con la Regione Lombardia e cura le relazioni con le aziende coinvolte e con i ricercatori ed operatori impegnati nello studio; si occupa inoltre della divulgazione delle attività e dei risultati della prova

La definizione degli obiettivi, del protocollo di lavoro e il coordinamento tra ricercatori è affidato all’Università di Milano con a capo il Prof. Leonardo Valenti del DiSAA.

Sempre afferente a UNIMI presso il DeFENS, la Prof.ssa Sara Borin, in contatto con il prof. Daniele Daffonchio e altri collaboratori del laboratorio di microbiologia agraria si occupano delle analisi di microbiologia molecolaredei suoli.

L’analisi specifica della biodiversità soprasuolo, nel sito dedicato in località Sergnana, è affidata al gruppo di ricerca Agrea con il coordinamento del Dott. Enrico Marchesini.

La strutturazione delle tesi, il rapporto con le aziende, la raccolta e la catalogazione dei dati, il controllo dell’evoluzione delle condizioni di campo sono a carico dello Studio Agronomico Sata.

Il progetto è svolto in collaborazione con 18 aziende di cui:
11 della Franciacorta: Barone Pizzini, Castello Bonomi Tenute in Franciacorta, Castello di Gussago, La Santissima, Cavalleri, Corte Bianca, Guido Berlucchi, Mosnel, Roco Calino, Santa Lucia, Santus e Uberti; 
7 dell’Oltrepò Pavese: Bisi, Frecciarossa, Mazzolino, Montelio, Rebollini, Torrevilla viticoltori associati, Vigne Olcru.

Le analisi dei suoli per quanto concerne le determinazioni chimico-fisiche e Qbs-ar sono affidate alla Fondazione E. Mach.

L’Università di Brescia, nel contesto del laboratorio di ricerche nel campo agroalimentare Agrifood Lab e con la guida del Prof. Gianni Gilioli, si occupa della gestione ed elaborazione complessiva dei dati e si coordina con l’Università di Milano e Sata Studio Agronomico per quanto riguarda l’interpretazione e della comunicazione/diffusione dei risultati.